Siamo con la Dott.ssa Olivia Capozzi Chirurgo Plastico che opera in varie Cliniche ed Ospedali della regione, Le chiediamo:
D: A che serve l’intervento di mastoplastica additiva?
R: L’intervento di mastoplastica additiva viene utilizzato per aumentare seni di piccole dimensioni e consiste nell’inserimento di protesi mammarie in silicone (ripiene di gel al silicone) in sede retroghiandolare (dietro la ghiandola mammaria) o retromuscolare (dietro al muscolo pettorale). Entrambe queste collocazioni sono corrette ma hanno indicazioni diverse. E’ necessario utilizzare per ogni paziente la tecnica di collocazione protesica più indicata al caso specifico.
D: Quanto conta la motivazione?
R: Le pazienti normalmente sono molto motivate quando si sottopongono agli interventi al seno in generale ed a questo in particolare. per tale motivo la soddisfazione e’ sicuramente molto vicina al 100%. I rischi sono di due tipi: complicanze precoci (nell’immediatezza dell’intervento) o tardive (anche dopo anni). Le precoci possono consistere in sanguinamenti o infezioni (comunque rarissime), le tardive in dislocamenti (spostamenti) delle protesi o rotture delle stesse (anche soprattutto per traumi accidentali o cause apparentemente non evidenti). Bisogna anche dire che vi sono delle attività lavorative (soprattutto quelle che comportano lavori pesanti con gli arti superiori) che possono favorire, nel tempo, delle complicanze tardive nelle portatrici di protesi mammarie.
D: Quanto dolore nell’intervento?
R: Normalmente le reazioni all’intervento sono molto buone dal punto di vista della soddisfazione. poco doloranti nei casi di inserimento protesico sottoghiandolare un po di più nei casi di inserimento sottomuscolare.
D: Esiste un protocollo post operatorio da seguire?
R: Personalmente sono molto severa per quanto riguarda il rispetto di un protocollo postoperatorio. Sia che l’inserimento protesico sia sottoghiandolare che sotto pettorale, faccio indossare alle pazienti un particolare tipo di reggiseno molto contenitivo per circa 30 giorni .nel caso di inserimento sottomuscolare a questo tipo di reggiseno aggiungo anche una fascia che posiziono in sede sottoclaveare (appena sotto le clavicole) in quanto le protesi posizionate in sede sottomuscolare possono risalire se la paziente fa movimenti sbagliati. la fascia, quindi, e’ necessaria per mantenere le protesi in posizione corretta (dopo 30-40 giorni, attorno alla protesi, si forma una capsula fibrosa che la circonda completamente e, per tale motivo, diminuisce il pericolo di spostamenti della protesi stessa). Naturalmente i lavori pesanti sono vietati per circa un mese.
Dopo l’intervento, prescrivo anche una terapia antibiotica per bocca per circa una settimana.
D: Quanto ricovero sarà necessario?
R: Mediamente le mie pazienti rimangono ricoverate due notti in quanto spesso non inserisco drenaggi e quindi controllo in modo molto stretto il decorso postoperatorio facendo ripetere prima della dimissione gli esami ematochimici principali.
Come ho già detto sono molto attenta al decorso postoperatorio in quanto sono del parere che una buona attenzione a ciò comporti poi una guarigione molto più veloce e definitiva. Comunque, in caso di mastoplastica additiva sottoghiandolare, si può riprendere una attività lavorativa non troppo pesante dal punto di vista fisico già dopo 15 giorni, nel caso di un posizionamento sottomuscolare, invece , raccomando di fare attenzione per circa 30 giorni.
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